Il cane da funghi  
A.M.B. Associazione Micologica Bresadola - a cura del Gruppo " G. Ceriani di Saronno"
Il cane da funghi
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Il nostro amico a 4 zampe è normalmente associato alla caccia e alla ricerca dei tartufi, mai alla ricerca dei funghi. Eppure non esiste cercatore di funghi anche proprietario di un cane che non si sia sentito dire “… ma perché non lo addestri per andare a funghi ?”

 
 

Abbiamo indagato un po’ su questo argomento e abbiamo fatto anche qualche prova pratica per cercare di capire fino a che punto quella del “cane da funghi” sia una reale possibilità.

 
   

Molteplici e svariati sono i mestieri dei cani ormai riconosciuti. E così ci sono cani da compagnia, da salotto, da valanga, da guida per i ciechi, da slitta, da difesa, da guardia, da pastore, da circo, cani poliziotto o antidroga, e così via. Ma di “cani da funghi” non se ne sente proprio parlare, almeno in modo diffuso: andar per funghi non sembra proprio un mestiere da cani. In realtà ogni tanto sale all’onore delle cronache qualche personaggio che vanta cani in grado di scovare porcini ovunque, anche nei punti più scoscesi o tra i rovi, procedendo veloce con il naso a terra nei boschi. E quando li trova segnala la posizione agitando la coda o anche abbaiando.

 
 

Ma la cosa è sempre rimasta semplicemente a livello di curiosità e non ha mai preso realmente piede, anche se apparentemente potrebbe sembrare una buona idea quella di ampliare il raggio di azione della nostra ricerca sfruttando la mobilità e l’olfatto dell’amico a 4 zampe.

 
 

Meditando sull’argomento e dopo alcune prove pratiche di addestramento con il mio cane, mi sembra di poter dire che la cosa se pur possibile, è di fatto difficilmente praticabile. Il cane è disposto a farsi addestrare a fronte di una metodologia che gli risulti chiara e che comporti un adeguato premio ad ogni successo, logicamente nei tempi necessari; ma il padrone è disponibile all’onerosa e paziente opera di addestramento per un compito che gli porti un beneficio altrimenti difficile da ottenere. Quindi in realtà quella che manca non è la disponibilità del cane, ma la motivazione del padrone. Per i tartufi il ruolo del cane è indispensabile, così come per le altre attività a cui è normalmente dedicato, ma i funghi li vediamo anche noi e non sentiamo la necessità di un aiuto per questo.

 
 

Inoltre, oggettivamente, la formazione di un cane da porcini è molto problematica, in quanto comporta l’addestramento a riconoscere l’odore del fungo in modo selettivo riguardo tutte le altre specie presenti contemporaneamente nel medesimo bosco.

Differente può essere la situazione per funghi presenti in modo esclusivo in certi periodi o in certe zone, meglio se muniti di un aroma intenso e particolare, com’è il caso della Calocybe gambosa, il popolare “prugnolo”.

 
 

La metodologia di addestramento è semplice, in quanto è sufficiente far memorizzare al cane l’odore del fungo, quindi fargli associare il ritrovamento con un cibo-premio particolarmente gradito. Il risultato in generale potrà dipendere sia dall’abilità dell’addestratore, che dalla razza del cane e più in generale dal sua “predisposizione” a una simile attività, ma in taluni casi potrà essere sorprendentemente positivo anche in tempi brevi.

 
   
1a fase: individuazione e riconoscimento mediante attenta analisi organolettica  
   

2a fase: segnalazione dell’avvenuto ritrovamento.

 
   

     3a fase: attesa del premio

 
 

Tuttavia l’impressione è che il cane si diverta un mondo, mentre che al cercatore di funghi venga sottratto il momento magico del ritrovamento, quando la sguardo scova l’agognata preda. Voler bene al proprio cane va bene, ma non fino al punto da lasciargli anche la soddisfazione di trovare i nostri funghi !

E’ quindi probabile che l’andar per funghi rimarrà per il cane un’attività occasionale e non diventerà uno dei sui tanti mestieri. E per il cercatore che desidera la compagnia del suo cane, l’addestramento consigliato è quello di farsi seguire senza allontanarsi troppo e, soprattutto, di saper attendere pazientemente ogni volta che si ripete il rito della raccolta di un bel gruppo di porcini o della fotografia di qualche specie interessante.