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Indice degli Argomenti
 - Funghi: forme e colori della natura"
  -  Funghi: le molteplici forme
Forma "di fungo o di ombrello""
  Forma "sferica"
  Forma "di lampadina o di pera"
Forma "di riccio"
  Forma "di mensola o di ventaglio"
  Forma "di pipa"
  Forma "di lingua di bue"
  Forma "di corallo o di pianta marina"
  Forma "di clava o di pestello"
  Forma "di stella o di granchio"
  Forma "fallica"
  Forma "di coppa o di calice"
  Forma "di spugna o di cervello"
  Forma "di gelato con le amarene"
  Forma "di petalo
  Forma "di lanterna o di polipo"
  Forma "di orecchio"
   
- L'angolo della cucina: "Orecchioni" grigliati
                                                   Calendario della mostra

43a  Mostra Micologica 

Città  di  Saronno

Sala Nevera  -  Casa Morandi  -  Viale Santuario

 

Apertura e Inaugurazione

Sabato 6 ottobre  -  ore 10

 

Esposizione funghi e consulenza micologica

Materiale divulgativo (libri, manifesti)

Sabato 6 ottobre 2018 dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30

Domenica 7 ottobre 2018 dalle ore 09.00 - 19.00 orario continuato

Ingresso libero

 
                                                        Saluto del Presidente

 

Cari amici, visitatori e sostenitori, a nome del Consiglio Direttivo e di tutti i soci del Gruppo G.Ceriani, Vi porgo il saluto ed il benvenuto alla 43° Mostra Micologica Città di Saronno.

 

Come da consolidata tradizione, il ns. Gruppo si è impegnato anche quest’anno nell’organizzazione di questo evento e nella ricerca del maggior numero possibile di specie fungine diverse da esporre, affinché chi ci onorerà con la sua visita possa ammirare la molteplicità di forme e colori che la Natura ci regala per mezzo dei funghi.

 

Le forme e i colori che i funghi assumono sono davvero tantissimi; per tale motivo abbiamo voluto dedicare a tale aspetto il fascicolo che come sempre distribuiamo gratuitamente in occasione della nostra Mostra.

Sfogliandolo sono sicuro rimarrete stupiti da tanta bellezza.

 

Sì, li chiamo tutti “amici”, anche se il nostro fascicolo quest’anno è dedicato alle intossicazioni (consiglio vivamente una attenta lettura), perché anche i funghi velenosi o tossici hanno una loro funzione in Natura, l’unica che non hanno è quella di essere mangiati da cercatori inesperti

 

Ringrazio l’Amministrazione Comunale che qualifica la manifestazione con il Patrocinio, gli amici sponsor che ci sostengono con il loro concreto contributo, i soci e tutti coloro che visiteranno la nostra esposizione.

 

Un sincero grazie a tutti

                                                                             Il Presidente

                                                                           Marco Misani

     Attività 2018

Tutti i lunedì dalle ore 21  Incontri in sede con osservazione e studio funghi dal vero.

12 e 19 marzo            Introduzione allo studio dei funghi

26 marzo                    Proiezione: “Funghi invernali e primaverili”

06 maggio                   Partecipazione alla XXIma edizione di “Associazioni in Piazza” di Saronno

07 maggio                   Proiezione: “Funghi: Forme e colori della natura”

14 maggio                   Proiezione: “I funghi delle valli di Crodo”

21 maggio                   Proiezione: “Relazione sul Comitato Scientifico Nazionale 2017 - Cagliari”

20-23 settembre        Gita di studio in località Mezzana (TN) - Hotel Monte Giner

06-07 ottobre             43a Mostra Micologica Città di Saronno

04 novembre              Pranzo sociale

07-11 novembre        Partecipazione nostri esperti al 79° Comitato Scientifico Nazionale - Lecce

26 novembre              Elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo

17 dicembre    Chiusura anno Micologico con brindisi in Sede.

Per comunicare ai Soci in modo tempestivo le iniziative del Gruppo, invitiamo tutti coloro che ne siano in possesso e che lo desiderino a comunicare il proprio indirizzo di Posta Elettronica alla  nostra Segreteria all'indirizzo e-mail: ambsaronno@gmail.com. Il Consiglio Direttivo garantisce la scrupolosa osservanza delle norme vigenti in materia di Privacy.

Ricordiamo inoltre che nel sito Internet del Gruppo denominato www.ambsaronno.it sarà possibile, dall’inizio dell’anno nuovo, prendere visione del nostro PROGRAMMA ANNO 2019.

Gruppo Micologico “G. Ceriani”

Via Parini 54 – 21047 Saronno  (presso ex scuola Pizzigoni)

 
                                                  
 

 

 

      Funghi: forme e colori della natura"                            
 

I funghi, come in genere vengono intesi quali preda alimentare da alcuni ovvero oggetto di osservazione e studio da altri, sono i "frutti" (corpi fruttiferi o carpofori) di "piante filamentose" (micelio) immerse e quindi nascoste nel substrato di crescita.

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Nell'ambito del binomio micelio - corpi fruttiferi, aventi in natura la funzione di bioriduttori, alla pari di muffe e batteri, il compito dei corpi fruttiferi è semplicemente quello di produrre i "semi" (spore) in grado di generare nuovo micelio della medesima specie.

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I termini "frutti", "piante" e "semi" sono utili in quanto risultano particolarmente esplicativi, ma non a caso sono posti tra virgolette poiché impropri in quanto i funghi non sono inseriti nel Regno dei vegetali, ma in un proprio specifico Regno dei funghi.

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Nella forma fungina più classica, con gambo e cappello, le spore sono prodotte nella parte imeniale situata nella faccia inferiore del cappello; tuttavia i funghi possono avere molteplici forme, ciascuna con specifica, e talora imprevedibile, zona di produzione delle spore.

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Da evidenziare che i funghi superiori si dividono in 2 grandi Classi:

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Basidiomidetes, quando le spore, di regola 4, si formano alle estremità (sterigmi) di particolari cellule dette Basidi; appartengono a questa Classe tutti i funghi classici a forma "di fungo", ma anche tanti funghi con forme differenti.

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Ascommycetes, quando le spore (di regola 8) si formano all'interno di particolari cellule dette Aschi (come piselli nel proprio baccello).

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Come le forme, anche i colori dei funghi non sono sempre banali, ma spesso sorprendentemente vari, e come nei fiori si possono osservare tutte le sfumature dell'arcobaleno, talora con tonalità particolari e vivaci, sia in quelli a forma "di fungo", sia in quelli con forme differenti.

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Funghi un vero spettacolo della natura !

   
 
 

 

                                                Funghi: le molteplici forme  

Nell'immaginario collettivo la forma dei funghi è quella classica con "cappello" e "gambo", tanto che qualsiasi cosa abbia una forma simile viene descritta come avente forma "di fungo".

Questo succede per esempio con illuminazioni a terra di parchi e giardini o con l'enorme nuvola di fumo provocata da un'esplosione atomica.

In effetti moltissime sono le specie fungine con carpofori a forma "di fungo", cioè con un "gambo" che emerge dal terreno sostenendo un "cappello" nella cui parte inferiore si sviluppa l'"imenio", zona preposta allo sviluppo delle spore, variamente costituita (lamelle, aculei, pori, tubuli), ma sempre con struttura tale da accrescere al massimo la superficie dedicata alla produzione di spore
  Illuminazione da giardino "a fungo"     "Fungo atomico"

Tuttavia molte sono anche le specie fungine con carpofori non a forma "di fungo", ma con le forme più svariate, non di rado veramente fantasiose e imprevedibili. Tra le tante illustreremo, con nomi per lo più largamente utilizzati nel gergo micologico, ma talora solo ispirati dal buon senso, quindi arbitrari e soggettivi: forma "sferica", "di lampadina o pera", "di riccio", "di mensola o ventaglio", "di pipa", "di lingua di bue", "di corallo o di pianta marina", "di clava o di pestello", "di stella o di granchio", "di gelato con le amarene", "di petalo", "di spugna o di cervello", "di coppa o calice", "fallica", "di lanterna o di polipo", "di orecchio". Di queste "strane" specie fungine verrà illustrata la struttura, con particolare attenzione alla zona dedicata alla produzione delle spore, senza poi tralasciare di soddisfare la legittima curiosità di conoscerne la commestibilità.

Ciclo di sviluppo e riproduzione di un tipico fungo a forma "di fungo" (Amanita caesarea)

 

 

                                           Forma  "di fungo o di ombrello"

   Amanita ovoidea, esemplare appena schiuso con il velo parziale "burroso" rimasto attaccato al margine del cappello (cappello

    detto in tal caso "festonato") invece che come anello sul gambo.

I funghi a forma "di fungo" (o "di ombrello), appartenenti di regola alla Classe Basidiomycetes, sono effettivamente molto numerosi e si ritrovano in moltissimi Generi. Solo inizialmente il cappello è racchiuso sul gambo, ma presto questo si apre assumendo la forma classica "di fungo". La zona preposta allo sviluppo delle spore, detta "imenio", è situata nella parte inferiore del cappello ed è costituita da lamelle, aculei, pori o tubuli.

Tra questi funghi, essendo così numerosi, è presente tutta la gamma della commestibilità, dall'eccellente Amanita caesarea ("ovolo buono"), uno dei pochissimi funghi che è possibile consumare anche crudo nella famosa insalata di "ovoli", alla velenosa mortale Amanita phalloides ("tignosa verdognola"), responsabile della maggior parte degli avvelenamenti mortali da funghi.

 

Anche e soprattutto nei funghi a forma classica è possibile osservare una vasta gamma di colori; oltre ai più comuni bianco, grigio, marrone e beige, non è raro incontrare i principali colori dell'arcobaleno, oltre a molte delle sfumature intermedie.

 
   Agaricus arvensis     "Fungo atomico" - Hiroshima        

 

                                                  
 

                                   L'arcobaleno con i suoi 6 colori principali: rosso, arancione, giallo, verde, blu, violetto.

 
   Hygrocybe coccinea     Amanita caesarea ("ovolo buono")
 
   Cantharellus cibarius  ("finferlo")                  Amanita phalloides ("tignosa verdognola")
 
   Entoloma nitidum     Laccaria amethystina

 

                                                                           Forma  "sferica"

     Calvatia fragilis, può raggiungere i 20 cm di diametro. (Parco del Lura - Rovello Porro).

 

Le specie fungine più comuni di forma "sferica", più o meno regolare, appartengono alla Classe Basidiomycetes, Ordine Lycoperdales, Famiglia Lycoperdaceae, Generi Calvatia (solo alcune), Bovista e Langermannia. Tutte sono costituite da una membrana a più strati, che contiene la parte fertile (gleba), inizialmente bianca poi, per la maturazione delle spore, ocracea o bruniccia. Queste specie sono commestibili da giovani, cioè quando internamente bianche. Tuttavia su di loro grava sempre il pericolo di confusione con specie non commestibili, quando ancora nello stadio di sviluppo iniziale a uovo. Da segnalare che Bovista plumbea ha dimensioni inferiori di una pallina da ping-pong, Calvatia fragilis quasi di un pallone da calcio e Langermannia gigantea, completamente bianca, di un pallone da basket e oltre, anche fino a 60 cm di diametro.

Pure sferiche sono le specie dell'Ordine Sclerodermatales, Famiglia Sclerodermataceae, Genere Scleroderma, più dure, con gleba bianca poi presto nera per la maturazione delle spore, tossiche.

In tutti questi funghi, a completa maturazione la membrana esterna si lacera lasciando fuoriuscire la polvere sporale, che il vento provvederà a disseminare nell'ambiente circostante.

 
  Bovista plumbea   Scleroderma citrinum

 

                                                                            
 
 

   

 

                                                      Forma  "di lampadina o di pera"

     Lycoperdon perlatum  (Parco delle Groane - Misinto)

Le specie fungine con forma di "lampadina" o di "pera" sono strettamente imparentate con quelle a forma sferica; come queste appartengono infatti alla Classe Basidiomycetes, Ordine Lycoperdales, Famiglia Lycoperdaceae. I Generi interessati sono Lycoperdon (quasi tutte le specie), Calvatia (in parte, le specie non sferiche) e Vascellum.

I carpofori sono costituiti da una membrana esterna (esoperidio), piuttosto sottile ed evanescente, che per lo più si ritrova dissociata sulla superficie dei carpofori come granuli o aculei, e da una membrana interna papiracea (endoperidio), che contiene la parte fertile (gleba), di regola inizialmente bianca poi, per la maturazione delle spore, ocracea o bruniccia.

Tutte queste specie sono conosciute con il nome volgare di "Vescie" e sono in genere commestibili da giovani, cioè quando internamente ancora bianche, con l'eccezione di  Lycoperdon nigrescens (ex L. foetidum) considerato "non commestibile" probabilmente per questioni di organolettica.

In questa tipologia di funghi, a completa maturazione l'endoperidio si lacera, lasciando fuoriuscire la polvere sporale, che il vento provvederà a disseminare nell'ambiente circostante.

 
    Lycoperdon nigrescens (ex L. foetidum)                          Calvatia  excipuliformis 

 

                                                                            
 
 

   

 

 

                                                                             Forma  "di riccio"

    Lycoperdon echinatum

Nella Classe Basidiomycetes, Ordine Lycoperdales, Famiglia Lycoperdaceae, Genere Lycoperdon, esiste una specie la cui forma non è assimilabile a quella di una lampadina o di una pera. Lycoperdon echinatum infatti ricorda un "riccio", inteso sia come il piccolo e simpatico mammifero insettivoro con il dorso e i fianchi ricoperti di aculei lunghi 2-3 cm, sia come il "riccio marino", ma soprattutto come il "riccio di una castagna", di cui è simile anche come colore e col quale è realmente confondibile quando cresce proprio nei boschi di castagno.

I carpofori sono in genere subglobosi, con diametro da 3 a 8 cm; l'esoperidio è costituito da aculei convergenti, compositi, fitti, lunghi 3-6 mm, inizialmente biancastri poi bruni, che si staccano facilmente lasciando un endoperidio reticolato. L'endoperidio, bruno chiaro e di consistenza papiracea, contiene la gleba, la parte fertile, di colore da grigio-bruno violaceo a bruno cioccolato.

Cresce solitario o in piccoli gruppi principalmente in boschi di faggio e di castagno ed è facilmente determinabile in quanto non esistono specie simili; in particolare negli altri Lycoperdon con esoperidio costituito da aculei, questi sono significativamente più corti. Commestibile.

 
   Lycoperdon echinatum         Lycoperdon echinatum    

 

                                                                            
 

   

 

 

                                                  Forma  "di mensola o di ventaglio"

        Ganoderma lipsiense   (Parco di Monza)

Appartengono a questa categoria alcuni funghi della Classe Basidiomycetes, Ordine Ganodermatales, Famiglia Ganodermataceae, Genere Ganoderma e molti funghi dei numerosi Generi dell' Ordine Polyporales, Famiglia Polyporaceae, tra i quali ricordiamo Polyporus, Trametes, Daedalea, Pycnoporus, Lenzites e Fomitopsis.

I carpofori escono di regola da un substrato legnoso, normalmente un tronco, un ceppo o un grosso ramo come fossero mensole arrotondate o robusti ventagli.

L'imenoforo, la parte fertile addetta alla produzione delle spore è situato nella parte inferiore dei carpofori stessi ed è di regola composto da tubuli e pori, in analogia al Genere Boletus dei popolari "porcini", di forma e dimensioni molto variabili da specie a specie.

In genere tutte queste specie sono da considerarsi non commestibili, in quanto con carne coriacea e dura e quindi assolutamente indigeste. Tra le più comuni fa eccezione Polyporus squamosus in esemplari molto molto giovani, quando la carne, di gradevole odore di farina bagnata, si presenta bianca e ancora sufficientemente morbida.

 
   Polyporus squamosus     Trametes gibbosa

 

                                                                            
 
 

   

 

                                                                             Forma  "di pipa"

      Ganoderma lucidum   (Boscone della Mesola - Ferrara)

 
    Ganoderma lucidum in natura     Ganoderma lucidum in coltivazione

 

                                                                            
 

 

                                                                            
 

   

 

                                                                Forma  "di lingua di bue"

        Fistulina hepatica

Fistulina hepatica, Classe Basidiomycetes, Ordine Polyporales, Famiglia Fistulinaceae, Genere Fistulina, è un notissimo fungo lignicolo dal bellissimo aspetto, che cresce generalmente singolo come parassita su legno di latifoglie, con preferenza per Quercus e Castanea, generalmente nella parte bassa del tronco, ed è universalmente conosciuta con il nome volgare di "lingua di bue" per forma e aspetto che ricordano effettivamente una lingua bovina.

Fistulina hepatica nella superficie superiore si presenta in genere umidiccia, verrucosa, radialmente corrugata, di consistenza elastico-gelatinosa, inizialmente di un colore aranciato, poi rosso sangue o rosso fegato. L'imenoforo è nella parte inferiore, costituito da tubuli e pori, biancastro o giallognolo in esemplari giovani, bruno rossastro al tocco o con l'invecchiamento. La carne è spessa, elastica e succosa (secerne un liquido rosso sangue), più tardi fibrosa, inizialmente chiara, ma presto arancio poi rosso vinoso marmorizzato da venature più chiare.

La letteratura micologica indica questo fungo come ottimo commestibile da crudo, solo discreto commestibile dopo cottura, con il consiglio di utilizzare esemplari giovani e in modeste quantità.

 
    Fistulina hepatica (esemplare giovane)            Fistulina hepatica (esemplari adulti)

 

                                                                            
 
 

   

 

                                           Forma di  "di corallo o di pianta marina"

       Ramaria flava   (Dolomiti trentine)

Appartengono a questa categoria i funghi della Classe Basidiomycetes, Ordine Clavariales, Famiglia Clavariaceae, soprattutto dei Generi Ramaria e Clavaria. I carpofori sono eretti, sempre ramificati con aspetto che può essere definito "di corallo" o, in taluni casi, "di pianta marina". L'imenoforo è in ogni caso disposto sulla superficie delle ramificazioni.

Le specie del Genere Ramaria sono alcune decine, genericamente indicate con i nomi volgari di "ditole" o "manine". Alcune commestibili, altre tossiche, sono in genere tra loro di difficile distinzione, e l'antica convinzione secondo la quale quelle decisamente gialle, come Ramaria flava, sarebbero buoni commestibili mentre quelle più "pallide" sarebbero da evitare, può risultare pericolosa. Quindi, almeno prudenzialmente, le Ramaria sono tutte da evitare.

Tra le specie del Genere Clavaria merita una citazione la bellissima Clavaria zollingeri, dall'aspetto decisamente coralloide, tanto da essere stata denominata "il corallo violetto".

Le Clavaria sono pure tutte da evitare, dal punto di vista alimentare, ma semplicemente in quanto "senza valore" per l'inconsistenza della carne.

 
   Clavaria vermicularis           Clavaria zollingeri

 

                                                                            
 

 

                                                            Forma  "di clava o di pestello"

       Clavariadelphus fistulosus

Appartengono a questa categoria i funghi della Classe Basidiomycetes, Ordine Clavariales, Famiglia Clavariaceae, Genere Clavariadelphus. I carpofori sono singoli e, appunto, claviformi; a seconda delle singole specie possono essere molto allungati e slanciati oppure tozzi, con sommità che può essere arrotondata o appiattita.

L'imenoforo, parte fertile preposta alla produzione delle spore, è assai poco differenziato, situato nella parte sopramediana della clava si presenta più o meno rugoloso.

Dal punto di vista della commestibilità le specie di questo Genere sono da considerarsi per lo più "senza valore"; fanno eccezione Clavariadelphus pistillaris e Clavariadelphus truncatus, sotto illustrate, di fatto le più comuni, commestibili di buona resa in quanto abbastanza carnose, con carne inizialmente soda, ma rapidamente spugnosa e molle. Le due specie si distinguono per l'habitat, rispettivamente in boschi di latifoglie, soprattutto faggete, e di conifere, per la morfologia della sommità dei carpofori adulti, rispettivamente arrotondato e appiattito, e per il sapore rispettivamente amarognolo e dolciastro.  

 
    Clavariadelphus pistillaris      Clavariadelphus truncatus

                                                                            
 
 
 

 

                                                      Forma  "di stella o di granchio"

       Astreaus hygrometricus   (Parco di via Radice - Saronno)

Appartengono a questa categoria i funghi della Classe Basidiomycetes, Ordine Sclerodermatales, Famiglia Astreaeaceae, Genere Astreaus e dell' Ordine Lycoperdales, Famiglia Geastraceae, Generi Geastrum e Myriostoma. I carpofori sono inizialmente di forma sferica, successivamente la parte esterna coriacea e sovente multistrato ("esoperidio") si lacera a forma di stella suddividendosi di regola in 4-8 "lacinie". Rimane quindi scoperta la parte interna sferica più sottile ("endoperidio") contenente la "gleba", che a maturità espelle la polvere sporale o da un foro apicale ("stoma") in Astreaus e Geastrum, o da più fori (ostioli) in Myriostoma.

In esemplari adulti, in particolare con tempo umido, le "lacinie" si presentano spesso rivolute, attribuendo ai carpofori un aspetto richiamante vagamente un granchio.

Curioso il comportamento di Astreaus hygrometricus, nel quale le "lacinie", rivolute con tempo umido, si richiudono verso l'alto con tempo secco, con un comportamento da igrometro naturale, da cui il nome della specie.

La commestibilità di tutte le specie di questi Generi è da considerarsi "senza valore".

 
   Geastrum fimbriatum     Geastrum pectinatum

 

                                                                            
 

 

l1-Phallus.jpg
                                                                             Forma  "fallica"

        Phallus hadriani   (Parco del Lura - Saronno) 

Appartengono a questa categoria i funghi della Classe Basidiomycetes, Ordine Phallales, Famiglia Phallaceae, quindi dei Generi Mutinus e Phallus. Inizialmente sono racchiusi in un involucro membranso di forma sferica, che rompono in fase di rapida espansione in crescita. La gleba e posta esternamente sulla parte superiore del ricettacolo cilindrico cavo, come mucillagine verdastra; questa essendo maleodorante, attira mosche e insetti che quindi provvedono alla disseminazione delle spore (disseminazione zoocoria).

Alcune di queste specie sono abbastanza diffuse nel nostro territorio, in particolare, tra i Mutinus soprattutto Mutinus elegans, mentre Mutinus caninus, differenziato per la zona con gleba verde su sfondo rosso nettamente delimitata nella parte alta, è meno comune; tra i Phallus, Phallus impudicus e Phallus hadriani, differenziati tra loro soprattutto per il colore della volva, rispettivamente bianca e rosa; Phallus duplicatus di aspetto curioso per il caratteristico "velo da sposa" è invece tipica specie tropicale, ma segnalato anche in Italia e precisamente in Sardegna. 

Phallus e Mutinus sono tutti non commestibili in quanto ripugnati per l'odore nauseabondo.

 
    Phallus impudicus

     Mutinus elegans  (Cimitero di Rovello P.)

 

                                                   Forma  "di coppa o di calice"

      Geopora sumneriana   (Parco di via Radice - Saronno)

Appartengono a questa categoria i funghi della Classe Ascomycetes, Ordine Pezizales, Famiglie Pezizaceae, Sarcoscyphaceae e Humariaceae, per un totale di oltre 10 Generi. Tra questi ricordiamo Geopora, Peziza, Aluria, Melastiza Scutellina, Sarcoscypha, Tarzetta e Sarcosphaera, tutti con molte specie con carpofori (apoteci) singoli a forma di coppa o di calice, solo in taluni casi muniti di peduncolo alla base, come una sorta di pseudogambo. L'imenoforo, parte fertile preposta alla produzione delle spore, è situato in ogni caso sulla superficie interna, che si presenta comunque liscia.

Geopora sumneriana, con orlo spesso irregolarmente fessurato o lacerato in più punti, cresce tipicamente profondamente interrato sotto Cedrus a inizio primavera. Alcune Peziza possono crescere su detriti e in particolare Peziza muralis addirittura su gettate di cemento, mentre Peziza boltoni predilige i terreni sabbiosi litoranei, anche non lontano dal bagnasciuga.

Dal punto di vista della commestibilità le specie di questi Generi sono "senza valore", a eccezione di Aleuria aurantia, dagli apoteci arancio vivo fino a 8 cm di diametro, commestibile anche cruda.

 
   Peziza muralis     Aleuria aurantia               

 

                                                Forma  "di gelato con le amarene"

      Hydnellum peckii, alcuni esemplari confluenti tra loro.   (Val di Fassa - Trento)

Hydnellum peckii, Classe Basidiomycetes, Ordine Thephorales, Famiglia Thelephoraceae, come tutte le specie del Genere Hydnellum è un fungo con accenno di gambo sormontato da un pseudocappello, di forma che in micologia viene definita pulvinata o turbinata, e con l'imenoforo, costituito da lunghi aculei, situato nella parte inferiore del pseudocappello e decorrente sul gambo.

La sua caratteristica distintiva è la superficie superiore piuttosto irregolare, nel giovane bianca o biancastra cosparsa di numerose gocce di varie dimensioni di un essudato rosso ciliegia: questo abbinamento gli conferisce l'aspetto molto particolare di un "gelato con le amarene". Con l'invecchiamento tali gocce tendono a essiccare lasciando macchie bruno-nerastre su una superficie non più bianca, ma divenuta sordida. 

Solo Hydnellum ferrugineum, pure crescente su terreno in boschi di conifere, è simile, ma la superficie superiore è bruniccia già nel giovane e la carne ha sapore dolce invece che astringente

Tutti gli Hydnellum sono da considerarsi "non commestibili" in quanto la carne fibrosa, suberosa o anche legnosa, li rende non gradevoli al palato e assolutamente indigesti.

 
    Hydnellum peckii, esemplare singolo     Hydnellum peckii, superficie superiore

 

                                                    Forma  "di spugna o di cervello"

       Morchella esculenta   (Valsesia - Vercelli)

Appartengono a questa categoria i funghi della Classe Ascomycetes, Ordine Pezizales, Famiglia Morchellaceae, Genere Morchella, e Famiglia Helvellaceae, Genere Gyromitra. I carpofori sono muniti di un gambo cavo sormontato da un pseudocappello, detto "mitra", pure cavo. Nel primo caso gli alveoli irregolarmente poligonali gli attribuiscono una forma richiamante chiaramente una spugna, tanto che queste specie vengono comunemente indicate con il nome volgare di "spugnole". Nel secondo caso le increspature o pieghe sinuose gli attribuiscono un aspetto cerebriforme.

In entrambi i casi l'imenoforo, la parte fertile addetta alla produzione delle spore, è distribuita sulla parte esterna della mitra.

Tutte le Morchelle, una decina, sono commestibili di pregio in soggetti che non hanno manifestato reazione allergica dopo il primo pasto, e comunque dopo adeguata cottura, evitando scorpacciate. Le Gyromitre sono invece da evitare, anche quando particolamente gradevoli al palato come nel caso di Gyromitra esculenta, in quanto tutte più o meno sospette di causare, se pur saltuariamente, reazioni allergiche gravi che possono portare anche alla morte.

 
    Morchella esculenta var. vulgaris           Gyromitra gigas

 

                                                                          Forma  "di petalo"

        Tremiscus helvelloides  (ex Guepinia rufa).   (Val di Fassa - Trento)

Vi sono specie fungine con forma che in micologia viene definita "petaloide", cioè simile al petalo di un fiore, per esempio di una rosa. Tra questi:

Tremiscus helvelloides, Classe Basidiomycetes, Ordine Tremellales, Famiglia Tremellaceae, Genere Tremiscus, del petalo di un fiore ha anche il colore, rosso-aranciato, rosso-ciliegia o rosso-rosa salmone. L'imenoforo è abbastanza indistinto, situato sulla parte alta della superficie esterna e la sua carne è elastica, gelatinosa, rossastra, priva di odore e sapore particolari. è indicato dalla letteratura micologica come commestibile anche da crudo, tuttavia sicuramente di scarso valore.

Hohenbuehelia geogenia e la simile (secondo alcuni Autori non distinta) Hohenbuehelia petaloides, Classe Basidiomycetes, Ordine Tricholomatales, Famiglia Pleurotaceae, Genere Hohenbuehelia, del petalo di un fiore hanno invece solo la forma, talora indicata anche come di imbuto o cornucopia aperti da un lato. L'imenoforo è costituito da lamelle biancastre, strette ma ben differenziate, situate nella superficie esterna, a lungo decorrenti sul pseudogambo e la sua carne è bianca, tenace, con odore e sapore di farina. è indicato come fungo commestibile.

 
    Tremiscus helvelloides      Hohenbuehelia geogenia  (= H. petaloides)

 

                                         
 

 

                                                   Forma  "di lanterna o di polipo"

         Anthurus archeri, esemplari laterali con bracci ancora uniti ai loro apici (Masserano - Biella)

Appartengono a questa categoria i funghi della Classe Basidiomycetes, Ordine Phallales, Famiglia Clathraceae, dei Generi Anthurus e Clathrus. Inizialmente sono racchiusi in un involucro membranso di forma sferica, che rompono in fase di espansione in crescita: nel Genere Anthurus il ricettacolo è formato da 4-8 bracci dapprima uniti tra loro all'apice, a forma di lanterna allungata, poi separati in alto, a forma di stella o di polipo (questione di fantasia individuale), nel Genere Clathrus il ricettacolo è costituito invece da una struttura reticolata a maglie larghe, a forma più decisamente di lanterna. La gleba e posta nella parte interna dei singoli bracci o della struttura reticolata come mucillagine verdastra; questa essendo maleodorante, attira mosche e insetti che quindi provvedono alla disseminazione delle spore (disseminazione zoocoria). Clathrus ruber è specie abbastanza diffusa, più raro invece Anthurus archeri (secondo alcuni sistematici anch'esso appartenente al Genere Clathrus); probabilmente di origine tropicale è presente ora in alcune zone anche in Italia, in particolare nei boschi pianeggianti del basso Piemonte (foto in alto) ma anche della Lombardia (foto in basso). Specie comunque non commestibili in quanto repellenti.

 
     Anthurus archeri, esemplare "maturo"      Clathrus ruber (ex Clathrus cancellatus)

 

                                                                     Forma  "di orecchio"
      Hirneola auricula-judae   ("Orecchio di giuda").                       (Parco di Monza)

In micologia la forma di orecchio viene evocata in più casi, se pur riferita a diversi esseri viventi:

Hirneola auricula-judae, Classe Basidiomycetes, Ordine Auriculariales, Famiglia Auriculariaceae, Genere Hirneola (ex Auricularia), ha una forma di coppa rovesciata venosa all'interno che evoca un padiglione auricolare umano. Il suo nome "Orecchio di Giuda" deriva dalla leggenda secondo la quale sull’albero a cui si impiccò Giuda Iscariota spuntarono questi strani organismi di consistenza elastico-gelatinosa. L'imenoforo è liscio, abbastanza indistinto, concolore alla superficie esterna. Indicato come commestibile anche da crudo, è considerato una leccornia in oriente, dove è stato anche utilizzato per secoli nella Medicina Tradizionale, in particolare per rinforzare l’organismo potenziando la funzionalità immunitaria.

Otidea bufonia e le altre specie del medesimo Genere, Classe Ascomycetes, Ordine Pezizales, Famiglia Pezizaceae, Genere Otidea, presentano carpofori a forma di coppa fessurata su un fianco, indicata come forma di "orecchio di lepre o di equino". Anche in questo caso l'imenoforo è liscio, abbastanza indistinto, situato sulla superficie interna.  Tutte senza valore commestibile
 
    Gomphus clavatus    ("Orecchio di porco")        Pleurotus ostreatus   ("Orecchione")
                                                                  L'angolo della cucina

Il Pleurotus ostreatus cresce su legno vivo o morto di svariate latifoglie nel tardo autunno o anche in inverno, comune nei luoghi di crescita, ma non ovunque diffuso. Si presenta di regola in numerosi esemplari a cappelli sovrapposti, nerastri nel giovane poi progressivamente più chiari, fino a un colore beige. Per la sua forma è indicato spesso con il nome volgare di "Orecchione" (o "Orecchietta"). è un fungo dalla carne soda e bianca e dal sapore dolce, ottimo commestibile che si presta bene alla coltivazione e che è ormai presente in molti negozi di frutta e verdura.

Il Pleurotus ostreatus può essere cucinato secondo numerose ricette: "trifolato", "in cotoletta", "fritto", "panato al forno", ecc., fornendo sempre ottimi risultati.

Tuttavia per gustarlo al meglio si consiglia di prepararlo "grigliato", condito con un’emulsione saporita a base di olio e limone, da utilizzare come antipasto oppure come contorno, ad esempio per accompagnare un arrosto, degli spiedini di carne oppure un carpaccio di manzo. 

 

 “Orecchioni”  grigliati

 
 

INGREDIENTI  PER  4  PERSONE :

 

Funghi "Orecchioni"                       600 g

Olio extravergine d'oliva                  60 ml

Aceto di mele (o di vino)                 1 cucchiaino

Succo di limone                                10 ml

Scorza di limone                                 1 cucchiaino

Foglie di Menta (o di Prezzemolo)   q.b.

Sale fino                                               q.b.

   

ESECUZIONE :

Con un coltello separare i cappelli dai gambi, che è opportuno eliminare in quanto un po' coriacei, quindi pulirli con un panno da cucina per eliminare eventuali tracce di terra.

Preparare un'emulsione versando in una ciotola l’olio EVO, il succo di limone, un pizzico di sale, un cucchiaino di aceto e un cucchiaino di scorza di limone, quindi unire le foglie di menta (o di prezzemolo) sottilmente tritate, amalgamando poi il tutto con una frusta o un cucchiaio.

Porre sul fuoco una piastra di ghisa e, quando ben calda, disporre separati i cappelli di Pleurotus, lasciandoli per alcuni minuti da entrambi i lati fino a quando non risulteranno ben cotti.

A cottura ultimata trasferirli su un piatto da portata con una pinza da cucina, insaporirli con l’emulsione di olio e limone precedentemente preparata e servirli subito in tavola ben caldi, guarnendo eventualmente il piatto a piacere con dell'insalata songino e delle fettine di limone

BUON APPETITO

L'amico Enzo